Pescare con gli artificiali, quando le esche naturali non servono più

Pescare con gli artificiali, quando le esche naturali non servono più

L’immaginario collettivo del pescatore che infilza l’esca nell’amo in futuro potrebbe cambiare, dato che sempre più professionisti della pesca decidono di affidarsi alle esche artificiali, senza dubbio più facili da reperire e conservare. Certo, i prezzi sono leggermente più elevati rispetto ad un’esca naturale (circa 10 euro per pezzo), ma la qualità non si discute, soprattutto se stiamo parlando di esche prodotte da Shimano, azienda leader nel settore della pesca e distributore dei prodotti della finlandese Rapala.

Se non è la prima volta che leggete un articolo riguardo la pesca con le esche artificiali, allora sicuramente avrete già sentito parlare dello “spinning”. Per chi non lo sapesse, si tratta di una tecnica particolare da attuare appunto con un’esca artificiale e che consiste in soli due gesti, il lancio e il recupero.

Il termine Spinning deriva dal verbo inglese Spin, ovvero “girare”. Il movimento di riferimento è quello del mulinello della canna da pesca, da girare appunto durante il gesto del recupero. Quest’ultimo è l’ideale per far sembrare l’esca artificiale una preda in difficoltà. L’esca è infatti presenta vari giunti che simulano un movimento reale, il quale attira l’attenzione dei pesci predatori.
Questi sono infatti spinti dalla competizione alimentare o dall’aggressività ad attaccare l’esca artificiale.

Per praticare la pesca sportiva con le esche artificiali di Rapala è bene scegliere dei luoghi adatti per la pesca in mare oppure in lago. Evitare le zone troppo affollate, preferendo le foci dei fiumi, le scogliere oppure i lunghi moli. In generale, è bene scegliere tutti quei luoghi nelle cui acque si possono trovare facilmente piccoli pesci. L’esca artificiale si deve confondere in mezzo ai pesci veri e propri.

In che periodo dell’anno si può praticare la tecnica dello Spinning? Gli esperti concordano nel dire che, nonostante sia possibile pescare tutto l’anno, i mesi autunnali sono quelli da preferire in quanto i predatori si avvicinano maggiormente alla riva proprio nel periodo post-estivo. Ricordiamoci poi di sfruttare i momenti della giornata con il cambio di luce, ovvero l’alba e il tramonto. Da evitare le ore più calde e le giornate con poco vento. Meglio il mare mosso e con acqua torbida. C’è poi il detto “chi dorme non piglia pesci”.. si tratta di una cosa verissima, dato che la pesca notturna è particolarmente proficua, a patto di essere attrezzati a dovere.

Concludiamo parlando un po’ delle possibili tipologie di esche artificiali che possiamo trovare in commercio, in particolare di quelle contenute nel catalogo Rapala 2014 by Shimano. Quelle che vanno per la maggiore sono le “minnows tradizionali”, ovvero le esche a forma di pesciolino e realizzate solitamente in materiale plastico. Le possiamo trovare nei tipi “sinking” (che affondano) oppure “floating” (che galleggiano). Ci sono poi le esche Poppers (stanno a galla e compiono diversi schizzi) e i cucchiaini ondulanti, realizzati in metallo e che grazie ai loro riflessi riescono ad ingannare alcuni predatori.

Questa tecnica di pesca non è miracolosa ed ovviamente non garantisce dei risultati nell’immediato. Bisogna fare pratica ed acquisire esperienza e soprattutto tenere bene a mente che ogni predatore ha delle preferenze in termini di esca. L’importante è dotarsi dell’artificiale giusto, pazientare e continuare a perseverare. Come dice un proverbio, soltanto con la pratica si può arrivare alla perfezione.

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