Sciarrano


(Serranus scriba)

Caratteristiche
Il corpo è ovale, ma più tozzo di quello della Perchia, alla quale assomiglia molto. Il margine posteriore del preopercolo è dentellato e l’opercolo ha due spine. Le scaglie sono più grandi di quelle della Perchia. Tra il muso e il dorso c’è una marcata concavità. La prima parte della pinna dorsale, che è unica come in tutti i Serranidi, è composta da raggi spinosi, mentre la seconda da raggi molli.
Il dorso e i fianchi sono bruno rossastri e giallastri e sono ben visibili dalle quattro alle sette bande scure verticali. Una vistosa macchia di un delicato azzurro pallido è presente sui fianchi (ciò impedisce di confondere lo Sciarrano con qualsiasi altra specie simile) e un caratteristico e complicato disegno blu e rosso sul muso e sul capo gli è valso il nome di “scriba”, perché ricorda vagamente i caratteri arabi. Può arrivare a una lunghezza di venticinque centimetri. Come la Perchia, lo Sciarrano è un individuo solitario ed ermafrodita, che si riproduce all’inizio dell’estate. La sua nutrizione è a base di piccoli pesci, di crostacei e di molluschi.

Dove vive
È comune nel Mediterraneo, nel Mar Nero e nell’Atlantico orientale, a nord sino al Golfo di Biscaglia. Predilige le acque basse e molto raramente sì spinge al di sotto dei trenta metri. Il suo habitat ideale è costituito da rocce, sassi accatastati uno sull’altro, erbe e sabbia. Insomma, il classico fondale misto che si trova frequentemente lungo i nostri litorali.

Tecniche di pesca
Dalla costa e dalla barca.