Murena


(Muraena helena)

Caratteristiche
È un serpentone dal corpo lungo e robusto. Le mascelle sono sottili ma potenti e si estendono oltre l’occhio, che è piccolo e circolare. I denti sono lunghi e acuminati. La pinna dorsale, molto bassa, si estende dal capo alla caudale e poi alla ventrale, senza interruzioni. La pinna pettorale è assente. L’apertura branchiale è piccola e rotonda. La pelle è liscia e senza scaglie, ricoperta di muco.
Il colore di fondo, solitamente bruno scuro, è screziato di macchie gialle o biancastre, dal disegno irregolare nella parte anteriore, ma più regolare e geometrico nella parte posteriore. Le branchie sono circondate da una macchia nera.
La lunghezza massima può arrivare al metro e mezzo e il peso può arrivare, o anche superare, i quindici chilogrammi. La riproduzione avviene nei mesi invernali e le uova sono pelagiche. Si nutre di pesci e di cefalopodi, che assale con incredibile violenza, dimostrando la sua indole aggressiva.
Il suo sangue, come quello di tutti gli Anguilliformi, è velenoso, ma il veleno perde la sua forza con la cottura. Anche la saliva è velenosa e se l’esemplare è grosso può essere pericolosa, provocando serie infezioni. Il morso della Murena, in considerazione della forma dei denti, è comunque doloroso e causa ampie lacerazioni che si rimarginano lentamente.

Dove vive
La Murena helena, che ha molti parenti nelle acque tropicali, vive nel Mediterraneo e nelle zone calde dell’Oceano Atlantico e solo occasionalmente arriva fino al Golfo di Biscaglia. Popola sia le scogliere superficiali, strisciando in pochi centimetri di fondo, sia i fondali rocciosi a grandi profondità. L’importante è che il luogo sia tormentato da massi, canaloni, spaccature, pinnacoli di pietra rosi dalle correnti. Ama la roccia nuda, come le praterie di posidonie, ma non disdegna nemmeno i deserti di fango ricoperti di detriti, purché essa possa trovare dove nascondersi. I relitti di navi affondate l’attirano in particolar modo, perché intorno alle costruzioni arrugginite trova cibo in abbondanza e oscuri cunicoli ove ripararsi. La sua passione sono comunque le distese di anfore antiche, che testimoniano lontani naufragi. Nei colli dei vasi semisepolti nella sabbia la Murena riconosce la tana ideale e vi si stabilisce per molto tempo. In mancanza di anfore, che non sono poi così frequenti, la Murena abita lunghi e stretti cunicoli che si addentrano nella scogliera. Spesso sono inestricabili dedali larghi soltanto qualche centimetro in più del possente corpaccione della Murena, veri labirinti irraggiungibili dal subacqueo, costretto a fermarsi sulla soglia.
Sovente la Murena è solitaria, ma altrettanto di frequente è in compagnia di un folto gruppo di suoi simili. In casi del genere, la tribù si impossessa di uno scoglio, o di un agglomerato di scogli particolarmente indicati, ed i singoli membri si dividono ognuno per suo conto in uno speco ben preciso, poco lontano l’uno dall’altro. Di notte la Murena esce allo scoperto e si mette in caccia, ma di giorno, salvo eccezioni, se ne sta tranquillamente alla finestra della sua casa, spuntando solo con la testa, come il Grongo. Ma mentre il Grongo ha l’aria del bonaccione curioso, la Murena ha un aspetto sinistro e tremendamente feroce, che già dall’antichità le ha procurato un sacco di noie. Si è sempre detto che la Murena è sanguinaria e che assale l’uomo, tanto è vero che gli antichi romani la adoperavano per giustiziare sadicamente gli schiavi ribelli, mentre in realtà la Murena, come tutti gli altri pesci, ama la tranquillità e la pace.
Di fronte al subacqueo la Murena scappa sempre, cerca il disimpegno e reagisce soltanto se stuzzicata o costretta dalle circostanze. Lasciatela stare e lei se ne andrà per la sua strada senza infastidire nessuno; inseguitela e mettetela alle strette e vi troverete ad aver a che fare con un essere scatenato, fortissimo e rabbioso che non è disposto a scendere a compromessi. La Murena sa di possedere un’arma micidiale, la sua bocca armata di denti aguzzi e ricurvi, fatti per strappare, e se è il caso non ci pensa due volte ad adoperarla, nemmeno se deve combattere contro un avversario molto più grande di lei, come potrebbe essere il pescatore subacqueo. Non parliamo poi dell’incauto nuotatore che abbia la sfortuna di appoggiare un piede vicino alla sua tana. La Murena non può sapere che il piede è lì per caso, crede che si tratti di una provocazione di un nemico gigantesco e passa all’azione senza pensarci due volte, azzannando la pelle bianca a portata di zanne. Ora, dato che le nostre coste sono sempre più inquinate e disturbate, il fatto è abbastanza raro, ma una volta era molto più frequente, perché le Murene possono spingersi anche sulla linea della battigia in cerca di cibo o di acque calde. E questo può accadere specialmente nelle prime ore del pomeriggio, quando il sole è alto e arroventa i sassi della riva.
Ad attirare le Murene non sono però solo i cunicoli tortuosi. Qualsiasi crepaccio, verticale od orizzontale che sia, va benissimo, purché sia stretto e scomodo. Con questo non bisogna credere che le grotte ampie non possano nascondere i temibili serpentoni. Le Murene ci sono anche lì, immerse nella penombra azzurra. Ma non cercatele in mezzo alla volta di pietra, cercatele piuttosto negli angoli bui, nelle fessure del soffitto o delle pareti, ovunque insomma ci possa essere un nascondiglio adatto al loro carattere introverso e scostante.

Tecniche di pesca
Dalla costa e subacquea.